Prove generali per una consultazione mai avvenuta.
–Buongiorno prof. Draghi, siamo allo stesso tempo onorati e piacevolmente sorpresi del suo invito…– e poi perfettamente consapevoli della solennitĂ del momento (e citando qua e lĂ il nostro manifesto politico): – Siamo il partito fondato per difendere la privacy delle persone, per promuovere l’accesso libero alla Rete, per il riconoscimento dei diritti digitali quali diritti umani inalienabili e per la transizione verso la societĂ della Conoscenza.
Dopo questa minima presentazione e per non tirarla troppo per le lunghe, passiamo alle proposte a cominciare dall’accesso ad Internet come diritto costituzionale e alla necessità di riconoscere ai cittadini un voucher per recuperare i costi di connessione a internet a cui la pandemia ha costretto lavoratori e studenti, e subito dopo alla difesa della privacy anche attraverso il contrasto di qualsiasi tentativo di violare i sistemi di crittografia End-to-End seppur in nome di una non meglio specificata esigenza di sicurezza e contrasto al crimine.
In politica estera chiediamo di posizionare il nostro Paese in Europa e nel mondo alla testa di Stati impegnati nella difesa dei diritti umani, nella difesa delle minoranze etniche, nella difesa degli oppositori ai tanti troppi regimi totalitari sul pianeta. Sembra poco ma non lo è. Da una netta scelta di campo in questo senso ne discendono molte altre, ad esempio sul commercio, sulla vendita di armi, sul fenomeno dell’immigrazione. Ci piace immaginare che nel mondo la parola Italia tra qualche tempo possa evocare non solo il sole, il mare e la pizza, ma anche la difesa dei diritti umani, il porto sicuro per tutti coloro i quali scappano dalle violenze dei totalitarismi.
Pensando ai ragazzi, ai piĂą giovani Italiani e alla terribile traversata nel deserto che è stata soprattutto per loro questa pandemia (pensate ed immaginatevi a vent’anni chiusi in casa con il coprifuoco alle 22.00), chiediamo di vaccinare al piĂą presto docenti e studenti universitari e di riaprire così le aule della facoltĂ . La vita universitaria, il percorso di formazione non può ridursi a trascorrere ore solitarie davanti ad uno schermo. L’università è fatta di incontri, amicizie, formazione peer-to-peer e risate, giochi e amori. E poi: – C’è una richiesta specifica del Partito Pirata sull’UniversitĂ , noi le chiediamo di abolire il numero chiuso per l’accesso alle facoltĂ mediche, di investire massicciamente sui percorsi di specializzazione post-lauream e di chiudere per sempre la ignobile stagione dei test per l’accesso all’UniversitĂ .
Abbiamo poi due proposte che potremmo considerare “strutturali”: – Vede Presidente, noi siamo il Partito Pirata Italiano e pur essendo parte di un piĂą grande movimento planetario siamo calati nella realtĂ politica, istituzionale ed economica nazionale, noi crediamo che ci siano due emergenze, oltre quelle di cui parlano tutti oggi, e sono la riforma elettorale e quella della giustizia. Sa prof. Draghi noi siamo convinti che la democrazia sia un bene preziosissimo e vista la sua poca diffusione sul pianeta, anche raro. Quindi crediamo che preservarla, migliorarla, renderla piĂą efficace sia il primo passo necessario per avere lo strumento adeguato per affrontare tutte le altre riforme. Non c’è democrazia se non c’è accesso diffuso alle campagne elettorali, quindi per prima cosa vanno rimossi tutti quegli ostacoli che con vari “bizantinismi” consentono solo a pochi e giĂ presenti all’interno delle assisi elettive o a chi ha robuste finanze da investire, di partecipare alle tornate elettorali ad ogni livello, per esempio superando il sistema delle firme autenticate per le liste o modificandolo ampliando la platea dei certificatori. Occorre poi ristabilire il legame tra eletto ed elettori e per questo noi crediamo che sia indispensabile ritagliare dei piccoli collegi elettorali dove un unico candidato per ogni partito politico si candidi a rappresentare quel territorio. L’elettore conoscerebbe il suo eletto e costui diventerebbe il suo punto di riferimento per tutta la durata della legislatura, mettendo fine al potere delle segreterie dei partiti sugli eletti, che hanno ridotto il Parlamento ad un “teatro di figurine” ignote ai piĂą. Le proponiamo quindi un sistema uninominale o proporzionale con piccoli collegi, che cambierebbe l’aspetto del nostro Parlamento.
C’è poi il capitolo della giustizia che è emergenza nazionale, non da un anno, come la pandemia, ma da decenni. Forse da sempre. Grandi uomini politici del nostro recente passato, pensiamo a Marco Pannella, hanno fatto della giustizia un punto focale della loro iniziativa politica. E’ giusto ricordarlo e ricordare il suo pensiero anche attraverso le sue iniziative sull’argomento: 16 proposte di referendum (dal 1986 al 1999), 5 proposte di legge di iniziativa popolare (2001), 7 proposte di legge da lui ispirate nella XVI legislatura. “Giustizia Giusta!” Il Partito Pirata Italiano condivide le battaglie per la “Giustizia Giusta”. Senza Giustizia non c’è democrazia, ma tirannide e prevaricazione. Il Partito Pirata Italiano vuole aggiungere una proposta nuova e che avrebbe conseguenze che riteniamo eccezionali: l’elezione diretta dei procuratori della Repubblica. Il Popolo Italiano, che elegge i suoi rappresentanti che, legiferando, stabiliscono ciò che è lecito e ciò che è illecito, elegga anche chi persegue coloro che violano le sue leggi, cioè chi commette reato. Esiste un problema mai risolto, un problema apparentemente irrisolvibile: garantire l’autonomia dell’accusa (Pubblico Ministero) senza che l’autonomia si trasformi in irresponsabilitĂ . Questa è la soluzione. Nominare all’accusa, una parte del processo penale, un magistrato ha significato estendere al Pubblico Ministero l’indipendenza, costituzionalmente garantita, della magistratura. Stabilire l’obbligatorietĂ dell’azione penale, cosicchĂ© il Pubblico Ministero non possa scegliere quali reati perseguire e quali no, rende inutile chiamarlo a rispondere di questa scelta. Sotto gli occhi di tutti è evidente il fallimento della soluzione escogitata. Il Partito Pirata Italiano, proponendo di eleggere i Procuratori della Repubblica, desidera renderli autonomi da ogni potere ma allo stesso tempo responsabili, solo però di fronte al popolo italiano. Come il corpo elettorale elegge i parlamentari che fanno le leggi, così elegge i Procuratori della Repubblica che le fanno rispettare-.
In merito all’emergenza pandemica chiediamo di mettere in campo davvero e per la prima volta un piano vaccini covid per l’Italia, giacché come stiamo ampiamente dimostrando in queste settimane, fino ad ora, malgrado le assicurazioni false e i proclami privi di fondamento, su questo argomento si è navigato e si naviga a vista, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Infine e prima di congedarci: -Professore noi vorremmo come prima cosa che ogni forza politica, dovrebbe chiederle con forza e convinzione che il Governo governi e non legiferi e volere con altrettanta determinazione che il Parlamento legiferi e non governi. La promessa, cioè che ognuno faccia il suo dovere e non quello degli altri. Questa è per noi la necessaria premessa affinché ogni organizzazione, quindi anche quella dello Stato, funzioni.-