Tu pensi di avere un’idea sul caso Assange, criminale manipolato o paladino della libertà? Ma una sola cosa è certa: Assange è la vittima sacrificale di una guerra combattuta sul terreno dell’informazione. Informazione quella che ha liberato e l’informazione che ha provveduto ad assassinare il suo personaggio. Mai come in questo caso è evidente come l’informazione nella società attuale contrasta con il fondamentale diritto dei cittadini a conoscere. Informazione è spesso maliziosa propaganda che contrasta con il valore irrinunciabile dello stato di diritto. Assange è in catene per i suoi crimini o per la sua minaccia ad una società del controllo e della propaganda che si sta sgretolando? La polizia che lo trascinava fuori in catene l’abbiamo vista, vedremo anche un giudice degno di questo nome? Assange andava premiato per aver aiutato tanti ad uscire da Matrix: ora le piovre sono arrivate. E sono arrivate quando il silenzio dell’informazione è diventato completo e complice. Come Partito Pirata esprimiamo il nostro più forte dissenso per il comportamento degli stati che stanno oggi aggredendo Assange.
Non si è voluto, pur chiaramente avendo ogni risorsa per farlo, far conoscere con onestà e completezza ai cittadini gli aspetti – anche critici – di un operato nascondendolo dietro una vergognosa Ragion di Stato.
Questo ci fortifica nella nostra battaglia per la difesa dei diritti umani negati ad Assange, perché sono diritti negati a ciascuno di noi.
Questo, infine, ci spinge con maggiore forza ad affermare i nuovi diritti umani della Società della Conoscenza. Diritti che diventano, ogni giorno, sempre più imprescindibili.
Nessuna conoscenza, nessun diritto, nessuna protezione.
* In foto le sculture di Davide Dormino con Julian Assange, Chelsea Manning e Edward Snowden in piedi sulle sedie, per il loro coraggio, e una sedia vuota per chi pari coraggio potrebbe averlo in futuro.