Il regolamento europeo per la lotta al materiale pedopornografico online (CSAM), al voto il 26 ottobre, mina la privacy e i diritti fondamentali

Il regolamento europeo per la lotta al materiale pedopornografico online (CSAM), al voto il 26 ottobre, mina la privacy e i diritti fondamentali
Non esistono scuse, e cause, nemmeno le più nobili come quella di eliminare la pedopornografia dalle chat e i servizi online che tutti noi utilizziamo, per distruggere il diritto di ogni cittadino alla privacy, un diritto fondamentale che non si tocca!
Il disegno di legge propone soluzioni troppo invasive, oltretutto per nulla funzionanti nel proteggere i bambini.
L’adescamento non avviene solo online, anzi [2]. Inoltre quasi la totalità del materiale pedopornografico gira nel deepweb.
Invece di sacrificare la privacy, bisogna finanziare le associazioni che da tempo si occupano di questi temi, e dare più risorse alle forze dell’ordine impegnate in questa lotta, mettere in piedi programmi educativi per combattere il problema, insegnando in qualche modo ai bambini a riconoscere pericoli e comportamenti sbagliati negli adulti. Ce ne sono molte di idee e proposte e vanno analizzate a dovere, e non sacrificare un altro diritto fondamentale che non risolverà sicuramente il problema, anzi metterà ancora più in pericolo i nostri figli.
Esperti del settore hanno sollevato problematiche riguardanti non solo l’aspetto della privacy, ma anche sull’inaccuratezza della tecnolgia, che ad oggi riporta per l’80% risultati falsi positivi, con conseguente segnalazioni dirette alle forze dell’ordine, cancellazioni di account sulle piattaforme segnalate, etc. [3].
Non meno importante, questa proposta di legge è fortemente sponsorizzata da un’azienda statunitense Thorn[4,5], fondata dall’attore e imprenditore Ashton Kutcher, come azienda no-profit, ma che ha portato avanti azioni di lobby ed ha interessi commerciali in merito [6].
Invito tutti a contattare i  deputati italiani Annalisa Tardino e Vincenzo Sofo impegnati in questo disegno di legge, per far sentire la nostra voce di cittadini e convincerli a trovare soluzioni alternative, votando contro questo regolamento. Inoltre potete firmare le petizioni che vi linko di seguito:
Sul sito https://stopchatcontrol.eu/ potrete trovare altre informazioni e un aiuto per contattare i parlamentari e far sentire la vostra voce.
Fonti:

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