A pensar male…
Proprio in piena crisi per il #coronavirus, nella distrazione più assoluta, oggi il Parlamento si riunisce per votare una norma dal carattere illiberale che ci non aspetteremmo da una democrazia quanto piuttosto da un regime totalitario: l’estensione indiscriminata dell’uso dei trojan per le intercettazioni, che riduce in modo consistente il diritto di difesa degli imputati, e che espone all'”editing” delle intercettazioni e trascrizioni a discrezione degli inquirenti.
Si tratta di una norma che potrebbe presentare preoccupanti elementi di incostituzionalità dal momento che mette in discussione il sacro diritto di difesa degli indagati: è questa purtroppo un’agenda che il Movimento 5 Stelle sta imponendo al paese con il concorso, tutt’altro che casuale, del Partito Democratico.
Un altro passo verso lo stato di polizia permanente.
PS: per una panoramica di tutte le criticità della norma, suggeriamo la lettura dell’articolo del dott. Giacomo Pestelli, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Firenze.
Vengono qui sottolineati diversi aspetti: dall’impiego anomalo della decretazione d’urgenza, le modifiche della legge Orlando riguardo ai rapporti tra procura e PM, e il problema delle intercettazioni (la conservazione dell’archivio, l’asimmetria tra procura e difesa, i captatori informatici).