Oggetto: Abbiamo tanto timore ma non leveremo i Google Font e altri illeciti comunicati da MonitoraPA al Partito Pirata, per tacer del cane.
[Risposta spedita a MonitoraPA, vedi il Dossier]
Il vostro team tecnico legale ha dato risposta solo dopo poche ore alla nostra ultima lettera dell´1 us. La vostra PEC è stata ricevuta circa alle due di notte. In precedenza, circa alle una di notte, avevamo ricevuto da voi un’altra PEC, per noi incomprensibile, relativa ad un sito che con tutta evidenza non ci riguarda. Vi chiediamo se questa vostra lettera dell’una di notte ha qualche relazione con la nostra organizzazione? Comunque abbiamo provveduto ad inoltrare la PEC a chi di competenza. Vi alleghiamo la lettera di trasmissione e la PEC da voi ricevuta. (vedi il Dossier)
Siamo molto preoccupati e intimoriti dal fatto che voi possiate disporre di un team legale così solerte: a differenza di noi evidentemente dovete essere veramente molto danarosi per permettervi una tale tempestività che per noi è totalmente inimmaginabile. Non riusciamo però a trarre dal vostro sito alcuna informazione circa il finanziamento, le spese e gli impieghi economici della vostra organizzazione, con indicazione di eventuali donatori. Essendo noi abituati, alla completa trasparenza delle nostre finanze ci duole solo non vedere lo stesso livello di trasparenza nella vostra organizzazione.
Dopo l’inizio delle vostre attività ad inizio anno ci è stato riferito di un concreto impulso al mercato delle consulenze tecniche agli studi legali relativamente a cookie e privacy.
Quando alcuni dei vostri fondatori proposero una simile prospettiva di mutazione in un Partito Hacker, la maggioranza del Partito rispose negativamente. Addirittura, considerando i modi e le forme di discussione adottati, ci dissociammo persino dal forum che avevamo noi stessi creato, migrandolo fuori dal dominio del Partito, per evitarne gli effetti tossici dovuti a personalità estremiste e evidentemente con troppo tempo libero mal impiegato, che distoglievano le già poche risorse del partito in continue faide intestine per la conquista di un patetico potere personale. Il Partito pirata, per statuto, non può escludere né espellere nessuno. Ad un certo punto hanno scelto di andare a cercare altrove qualcuno che li supportasse e li hanno trovati in Fabio Pietrosanti, e nell’associazione Hermes Center, di cui sono soci numerosi valentissimi legali attivi nel campo digitale, Assoli e poche altre piccole associazioni.
Quanto ai contenuti e alle analisi che avete aggiunto al vostro precedente report che, ove non fosse chiaro, noi non vi abbiamo in alcun modo richiesto, non è nostro interesse, e credo neppure di chiunque altro, scendere nel dettaglio delle raffinate argomentazioni tecniche che solo a questo punto adducete. Se ne occuperanno le autorità e noi faremo quanto necessario.
Il nostro punto politico resta quindi ben chiaro: voi ritenete che il mezzo (ignobile per noi) di essere auto-nominati Sceriffi del Web aiuti un qualsiasi fine per cui combattete, invece per noi è solo un modo violento e anti-popolare incompatibile con qualsiasi modalità di attivismo che voglia richiamarsi alla civiltà e allo stato di diritto. È anche rischioso per voi personalmente, su questo però non è nostra intenzione turbare i saggi consigli del vostro team legale.
I mezzi, sempre, prefigurano i fini.
Non mutano quindi gli illeciti e le violazioni per cui ci avete condannato, e i nuovi più gravi che avete aggiunto. Molto serenamente, ribadiamo di attendere che mettiate in atto le vostre minacce in modo da poterci presentare dinanzi alle autorità a sostenere le ragioni di una Internet libera e senza sceriffi cercando di ottenere da loro il nostro buon diritto, e quello di ogni altro cittadino e impresa, partito politico, organizzazione o pubblica amministrazione, a stare su Internet senza essere molestati da auto-proclamatisi vigilantes o dall’interpretazione miope o dall’estensione analogica di norme a tutt’altro scopo create.
Nel ringraziarvi infinitamente del lavoro che state efficacemente facendo per la nostra causa,
Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti,
Maria Rosaria lo Muzio (segretario)
Aldo Antonio Pazzaglia (garante)
Emmanuele Somma (tesoriere)
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