Mutazioni e vaccinazioni

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Diciotto mesi in attesa che la vaccinazione di massa ci permetta di tornare alla vita normale. Ma oltre gli annunci trionfalistici dei governi o le più fosche previsioni dei complottisti, a che punto veramente siamo?

La vaccinazione ha giocato e continuerà a svolgere un ruolo fondamentale. Ma non si possono eludere alcune fondamentali domande. Qual è la reale efficacia dei vaccini finora approvati? Funzionano anche contro le nuove mutazioni del coronavirus Sars-Cov-2?

Virus mutanti

A dispetto dal nome vagamente preoccupante, la mutazione di un virus è un processo naturale e. fondamentale.

Il DNA umano è stabile; la sua integrità interna assicura che anche quando il processo di replicazione, creando copie di una data molecola, produce un cambiamento casuale, il DNA lo auto-correggerà immediatamente e tenderà a tornare allo stato originale. Mutazioni possono avvenire, ma nell’arco di generazioni e con il rinforzo positivo dell’adattamento.

L’informazione genetica di un virus è formata dall’RNA, che è molto più caotico. I virus quindi mutano frequentemente da una generazione all’altra. Anche la mutazione così frequente non necessariamente ha effetti rilevanti sul comportamento del virus, ma una mutazione più significativa è possibile e in questo caso il virus si diffonderà velocemente e con maggiore frequenza, dando anche luogo ad altre possibili varianti. Se il virus circola poco, muterà poco ma se, come sta avvenendo per il Sars-Cov-2, si diffonde rapidamente, questo fenomeno di mutazione è più probabile e frequente. Limitare la diffusione del virus è quindi, indirettamente, anche un modo per tenere sotto controllo la sua mutazione.

Un virus mutato potrebbe, come non potrebbe, essere sconfitto dagli anticorpi già sviluppati. La grande maggioranza delle mutazioni ‘ricadono’ sotto lo stesso scudo del virus da cui provengono, ma alcune sono più pericolose e possono causare nuove ondate di infezione, anche in chi ha già in precedenza sviluppato anticorpi affrontando la malattia o grazie alla vaccinazione.

Un punto importante è che al momento non abbiamo prove chiare che le varianti siano più pericolose o aggressive del virus originale.

Purtroppo alcune varianti possono diffondersi più velocemente e tra queste alcune richiedono un ricovero un po’ più lungo. Sebbene non si abbiano ancora certezze l’aumento dei tassi di incidenza e del numero di persone con una forma più grave della malattia, ad esempio in Gran Bretagna, e soprattutto nella parte non vaccinata della popolazione, potrebbe essere dovuto ad alcune di queste mutazioni.

La maggior parte degli esperti ora concordano sul fatto la vaccinazione è efficace a ridurre i sintomi di chi viene infettato e, rendendo meno probabile la diffusione, riduce le possibilità di ulteriori mutazioni.

Le mutazioni del virus Sars-Cov-2 sono state identificate, all’inizio, con i nomi dei paesi in cui venivano scoperte. Conosciamo quindi le cosiddette varianti inglese, sudafricana, brasiliana, ecc. In realtà già dall’inizio di giugno l’Organizzazione mondiale della sanità ha iniziato a non utilizzare più i nomi geografici o le complicate sigle scientifiche, ma semplici lettere greche per identificare le varianti significative.

Queste sono solo le varianti significative, che finora hanno mostrato di avere un impatto rilevante sull’andamento dell’epidemia, poiché variano in modo sensibile il panorama della profilassi. Infatti se il salto di una mutazione è notevole gli anticorpi sviluppati non riescono più a riconoscere il virus che attaccherà l’organismo come se fosse un virus del tutto nuovo.

Questo è un problema, tra l’altro, anche per chi è già vaccinato, perché lo scudo che ha ottenuto attraverso la vaccinazione potrebbe non essere sufficiente a schermarlo.

Il punto della situazione, vaccino per vaccino

Il numero di vaccinazioni somministrate al mondo è ormai rilevante e si può cautamente tracciare un quadro iniziale della situazione. Ad oggi tutti i vaccini approvati sembrano avere effetti molto rilevanti rispetto alla protezione dalla morte per CoViD o dall’insorgenza delle forme più gravi della malattia. Questo sembra essere confermato anche relativamente alla mutazioni più aggressive. Già una prima dose del vaccino ha un effetto, per quanto limitato, ma la protezione completa è attiva solo un certo periodo di tempo dopo la somministrazione della seconda dosa.

Ecco la situazione vaccino per vaccino in riferimento ai tre principali parametri: protezione completa contro le malattie (non vieni infettato affatto), protezione contro malattie gravi e protezione contro singole mutazioni, se i dati sono disponibili. Farò. Dati di laboratorio e cifre reali mostrano che i vaccini possono prevenire una malattia grave, quasi al 100%, anche se si viene infettati da una delle mutazioni.

1. Pfizer BioNTech (il vaccino di Comirnaty)

L’efficacia del vaccino è di circa il 95% quando si tratta sia di una protezione completa contro la malattia che di una protezione contro i sintomi gravi. Ciò significa che se si viene infettati, è molto probabile che si manifestino sintomi molto lievi.

2. Moderna

L’efficacia del vaccino Moderna nella prevenzione dei sintomi gravi arriva fino al 100%: è davvero un’ottima notizia. L’efficacia per una protezione completa contro l’infezione è del 94,5% per la variante originale Covid. I dati dell’OMS mostrano che l’efficacia del vaccino non è influenzata da nuove varianti e l’azienda ha anche sviluppato versioni del vaccino più efficaci contro varianti specifiche . Ciò potrebbe aiutare a tenere sotto controllo la pandemia, specialmente nei paesi in cui le varianti fornite sono predominanti.

3. Astra Zeneca

Gli studi dimostrano che il vaccino Astra Zeneca è efficace al 100% nella prevenzione dei sintomi gravi. Contiene tutte le informazioni genetiche del coronavirus: il vantaggio è che diverse cellule immunitarie reagiscono a parti diverse del coronavirus. Ciò significa che è probabile che il vaccino sia altamente efficace contro le varie mutazioni. Dati incompleti provenienti da studi su un piccolo campione di pazienti suggeriscono che è probabile che il vaccino sia efficace per il 60-70% quando si tratta di una protezione completa contro le varianti del coronavirus.

4. Janssen (Johnson&Johnson)

L’unico vaccino monodose attualmente disponibile è questo della Johnson&Johnson. La sua caratteristica più significativa è che gli studi clinici si sono svolti principalmente in Brasile e Sud Africa, in un momento in cui le mutazioni del coronavirus si stavano già diffondendo in entrambi i paesi.

La sua elevata efficacia contro i sintomi gravi e in termini di protezione completa contro la malattia fa quindi sperare che il vaccino protegga anche contro le note varianti del coronavirus.

5. Novavax

Novavax è un altro vaccino in grado di prevenire in modo affidabile sintomi gravi e molto efficace in termini di protezione completa contro la malattia.

Poiché gli studi clinici si sono svolti in Inghilterra e in Sudafrica in un momento in cui erano prevalenti varie mutazioni del coronavirus, gli studi affermano che è efficace contro queste mutazioni. Puoi trovare un’analisi più approfondita dei risultati qui .

Conclusioni

Non è possibile dire l’ultima parola sulla questione vaccini. I virus mutano e le varianti potrebbero diventare molto più aggressive, d’altro canto la vaccinazione di massa ha permesso l’aggregazione di una cospicua dose di informazioni sul virus e i risultati, almeno relativamente agli eventi più gravi, sembrano essere incoraggianti. Tutti i vaccini oggi disponibili offrono un grado di protezione molto elevato e un tasso di vaccinazione alto riduce la circolazione e quindi la possibilità di mutazione dei virus.

Purtroppo se queste conclusioni sono vere per Europa e Stati Uniti, il resto del mondo ha ancora un tasso di mortalità dovuto al virus molto alto dovuto ad una disponibilità di vaccini insufficiente. È necessario, per combattere efficacemente il virus, agire a livello globale non solo per motivi altruistici fin troppo evidenti, ma anche perché la limitazione della diffusione del virus a livello globale è l’arma più importate per ridurre la velocità con cui il virus muta in qualcosa di più aggressivo e difficile da controllare.

Fonte: https://european-pirateparty.eu/coronavirus-special-vaccination-vs-mutation/

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