Il sequestro della conoscenza

Se riesci a leggere quest’articolo fino alla fine sei un soggetto disfunzionale. Se invece…

Se invece è proprio quel “se invece” ad aver attratto la tua attenzione, allora (forse) non hai proprio niente di strano..

Jan Cossiers, La première violation de propriété intellectuelle, Museo del Prado

In entrambi i casi sarai sicuramente interessato alla teoria dei due internet, quello che esiste nella percezione di molti come Paradiso della libertà e quello reale, in cui i siti visitati dalla maggioranza delle persone e le aziende che si occupano di profilazione raccolta pubblicitaria sono una ristrettissima minoranza.

Proprio dei meccanismi che regolano l’internet reale parla questo lungo articolo di Oliviero Ponte di Pino, un riassunto di tutto quello che si dovrebbe conoscere di internet: dai sistemi di filtraggio collaborativo ai 6 ordini di ragioni secondo i quali funzionano gli algoritmi usati dai giganti del web; dalla poca consapevolezza che abbiamo riguardo alla più grande banca dati comportamentale che l’umanità abbia mai visto alla lugubre similitudine che ci vede un po’ come quegli indigeni che barattavano ricchezze in cambio di simpatici specchietti; al problema della reputazione che potrebbe caratterizzare tutti noi in base ai nostri modelli comportamentali al fatto stesso di essere noi condizionati da chi ci invita a replicare i comportamenti che ci sono più congeniali.

Il tutto passando per la dirompente vicenda di Edward Snowden e la strana lotta di classe dall’alto verso il basso che i proprietari della conoscenza stanno conducendo contro chi è o dovrebbe esserne un semplice fruitore.

Di fronte a tutto ciò, abbiamo l’imperssione che la politica, soprattutto quella italiana, sembra completamente disallineata rispetto alle sfide che si profilano all’orizzonte.

Piero di Cosimo, Quadro normativo italiano sulla proprietà intellettuale, Musées des Beaux Arts, Strasburgo

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